L'ÉPOQUE - Isabella Biffi, alias Isabeau, è una figura di spicco nel mondo del musical e della regia teatrale. Artista poliedrica, ha saputo intrecciare il talento creativo con una profonda sensibilità sociale. I suoi spettacoli, come I dieci mondi, La Luna sulla Capitale, Siddhartha il Musical, Il Figliol Prodigo e Sanremo Musical, trattano temi universali come la ricerca di sé, il perdono e la celebrazione della cultura italiana. Isabella Biffi si distingue per il suo impegno nella trasformazione dell’arte come strumento di crescita personale e collettiva. La cantante, musicista, regista, autrice di musical ed ora anche scrittrice, ha catturato l'attenzione de L'ÉPOQUE a motivo della sua lunga e ricca carriera nello spettacolo che ha unito intrattenimento e sostenibilità sociale fino alla sua ultima avventura professionale che la vede al timone di uno storico teatro italiano, il Teatro Pietro d'Abano di Abano Terme, fiore all'occhiello della più nota città termale europea a due passi da Padova e Venezia.
31.12.2024 © L'ÉPOQUE ITALIA
Di Graziano Berti
Gli esordi dell'artista l'hanno vista alle prese con la musica in veste di cantante calcando i palcoscenici di tutta Italia. Erano gli anni 90' quando Isabella Biffi, ai molti nota come 'Isabeau', ha consacrato la sua carriera alla musica con la sua voce graffiante ed un forte carisma che ancora la caratterizzano.
Cantautrice, autrice e regista, Isabella Biffi, nasce a Milano e studia canto in giovanissima età e si perfeziona all'Accademia d’Arte in canto, recitazione, danza. A 14 anni entra a far parte della Crazy Cosmos's Band, orchestra di 10 elementi, girando l’Europa. Isabella apprende con velocità i più importanti classici internazionali e si esibisce per diversi anni in località prestigiose in occasione di eventi esclusivi. A 20 anni lavora a Zurigo nei migliori locali rappresentando i grandi classici della discografia internazionale.
Lavora con grandi artisti per oltre 10 anni. Marina Fiordaliso, Ivana Spagna, Loredana Bertè, Toto Cutugno, Mia Martini, Jo Squillo con la quale instaura un rapporto di amicizia e dalla quale impara molto, soprattutto la fatica di questo lavoro. Si dedica alla disco-dance registrando brani divenuti hit nel mondo, prestando il nome che cambia ad ogni successo e raggiungendo oltre 1.5 milioni di download. Comincia a comporre le sue canzoni e a proporle nell’ambiente discografico. Radio Italia trasmette i suoi brani Le strade della vita, il suo primo disco, 19 luglio 92, dedicato a Paolo Borsellino, Lory Lory, Dove Andrò e Bianca, brano destinato ad abbracciare una lunga campagna di sensibilizzazione contro la droga in tutta Italia con Don Antonio Mazzi.
Grazie all’editore Mario Volanti, Isabeau si esibisce nei grandi concerti organizzati da Radio Italia proponendo i suoi brani. Diventa speaker a RTL 102.5, dopo aver conosciuto durante un’esibizione a Castrocaro Terme l’editore Lorenzo Suraci, il quale scommette su di lei; dopo un anno di diretta notturna Isabeau decide di ritornare alla musica. Ben presto Isabella Biffi ha mostrato di avere non solo talento ma anche un animo nobile decidendo di fare della sua voce un mezzo espressivo potente in grado di aiutare gli altri ed infondere speranza.
La discografia è sempre più volatile e difficile, così Isabeau decide insieme a Don Mazzi di intraprendere una campagna di sensibilizzazione contro la droga nelle carceri Italiane. Proprio su suggerimento di Don Antonio Mazzi, l'artista inizia così un lungo percorso artistico nei luoghi più difficili con “gli ultimi degli ultimi”, i carcerati. « L'amore per la musica è stato sempre accompagnato dall'amore per il prossimo », riferisce Isabella Biffi in un'intervista a tu per tu con il direttore de L'ÉPOQUE.
Dal 2000 al 2007, Isabella Biffi si è battuta con determinazione e tanta passione nel sensibilizzare migliaia di giovani schiavi della droga e le sue canzoni hanno fatto da sfondo ad un messaggio sociale di altissimo valore. Questa esperienza è stata il preludio di una serie di progetti entusiasmanti che l'hanno vista alle prese con la creazione di spettacoli, soprattutto musicali, a sfondo sociale.
L'incontro con Don Antonio Mazzi ha certamente ispirato Isabeau ad allargare i suoi orizzonti ed a diversificare il suo pubblico andando oltre gli stereotipi ed i pregiudizi. Ben presto e con tanta audacia, Isabeau decide di donare generosamente la sua musica a coloro che non possono liberamente accedervi, ovvero i detenuti delle carceri, allo scopo di trasmettere messaggi positivi, educativi, ed infondere coraggio e speranza.
Nel 2006 nel Carcere di Monza nasce il primo mini-musical con protagoniste le detenute donne; nel 2007 Isabeau coglie la sfida del Dr. Siciliano, direttore del penitenziario più importante d’Italia – quello di Milano-Opera – dove avvia un vero Laboratorio di Musical con i detenuti di “alta sicurezza”. Inizia un viaggio che ancora oggi è un viaggio. Viene appositamente costruito un teatro di 400 posti all’interno del carcere che nel corso degli anni ha accolto migliaia di spettatori. Con gli stessi detenuti protagonisti, sono stati realizzati musical di grande importanza artistica, culturale e sociale.
Con Isabella Biffi inizia un vero e proprio esperimento sociale che vede la musica, in particolare il musical, al centro di un progetto di riabilitazione sociale dei detenuti. Isabeau è stata una vera pioniera della discografia sociale come trattamento rieducativo penitenziario. Questo per quasi tredici anni. Ma è proprio tra gli ultimi che si ritrova a scrivere le più belle opere. Prima messe in scena nelle carceri e poi su richiesta, queste sono state proposte anche all’esterno, nel circuito professionale. Sono pochi – al di là delle facili parole o delle passerelle a beneficio della stampa – quelli che sentono il bisogno di dedicare tempo ed attività per far sì che l’espiazione delle colpe divenga occasione di crescita e trasformazione della persona : Isabeau è tra questi pochi.
Il coinvolgimento di Isabella Biffi nelle attività teatrali nelle carceri italiane rappresenta una parte fondamentale della sua carriera. Attraverso laboratori di teatro e musica rivolti ai detenuti, Isabeau offre un’opportunità di espressione e di rinascita per coloro che si trovano in situazioni di marginalità. I progetti realizzati all’interno delle carceri mirano non solo a sviluppare abilità artistiche, ma anche a favorire l’autoconsapevolezza, la responsabilità e l’empatia tra i partecipanti. I laboratori, spesso realizzati in collaborazione con enti penitenziari e associazioni di volontariato, coinvolgono i detenuti in tutto il processo creativo, dalla scrittura alla messa in scena. Grazie a questi percorsi, molti partecipanti hanno potuto trovare una nuova visione di sé, costruendo ponti verso il reinserimento nella società. Attraverso la recitazione e il canto, i detenuti imparano a raccontare le proprie storie e a riflettere in vista di un cambiamento.
Isabella Biffi ha dunque realizzato produzioni di musical che si distinguono per la qualità narrativa e la raffinatezza scenografica, rivolgendosi a un pubblico variegato e riuscendo a toccare corde profonde grazie a messaggi universali.
È il 2006 quando Isabeau scrive e dirige in prima persona un'avvincente primo musical dedicato ai carcerati dal titolo I dieci mondi, un progetto innovativo realizzato all'interno del carcere Opera di Milano che vede protagonisti tredici detenuti dell'alta sorveglianza, tutti uomini uomini intorno ai 50 anni, tra cui molti di essi condannati, e tre agenti di polizia , anch’essi tutti uomini tra cui due che hanno prestato servizio presso l'area pedagogica dell'Istituto Penitenziario di Milano-Opera per 26 anni. La maggior parte delle persone coinvolte nel laboratorio teatrale di Milano-Opera non hanno mai avuto altre esperienze teatrali. Su 13 partceipanti, solo due hanno avuto contatti con il palcoscenico anche all'esterno, da piccoli, entrambi in occasione di una rappresentazione scolastica. Gli altri partecipanti non si sono mai approcciati all'universo teatrale, seppur, alcuni di loro, hanno dimostrato interesse per la musica, il cinema e l'animazione, tutti ambiti comunicativi e di spettacolo che hanno tenuto una finestra aperta sul senso dell'arte.
I protagonisti di questo laboratorio teatrale e musicale sono stati indubbiamente motivati dalla sfida che esso rappresenta e senza dubbio da un desiderio di ricompensa rispetto alla loro pena ; è stato senz'altro un progetto pilota audace, un vero e proprio esperimento sociale ed uno strumento educativo, non senza criticità che, tuttavia, ha dato ottimi risultati conquistando la fiducia del direttore del carcere ma anche il cuore dei detenuti che per la prima volta hanno preso parte ad un progetto artistico in grado di fornirgli nuovi spunti di riflessione, emozioni e che li spingesse verso un cambiamento. Il teatro è utile per umanizzare il detenuto, per porlo ai riflettori della società sotto una luce diversa. È un valido ponte di comunicazione tra queste due realtà separate e può servire ad abbattere i pregiudizi. Il teatro può essere un mezzo capace di avvicinare la società esterna ed interna.
Quello che la regista ha saputo creare all'interno del carcere di Milano-Opera, infatti, non si limita al teatro ma si estende al rapporto con le persone detenute. Di professione buddhista, Isabella Biffi ha inoltre inserito la preghiera all’interno dei suoi laboratori musicali favorendo ulteriormente uno scambio personale con i detenuti. Forse è proprio tramite questa condivisione di valori e di religione che Isabeau è riuscita ad attutire un impatto positivo sulle persone detenute. E sono proprio dei messaggi e dei valori profondi che animano gli spettacoli prodotti dai detenuti-attori. Indicativo in questo senso è il nome stesso che è stato dato alla compagnia, Eventi di Valore, sottolineando il carattere umano di questa iniziativa.
L’esperienza continua con l’organizzazione dello spettacolo Merry Christmas che va in scena a Natale del 2009/2010 e che fa da preludio ad uno dei progetti più ambiziosi di Isabeau: la messa in scena di un musical con i detenuti del carcere al di fuori delle mure penitenziarie!
Per la prima volta nella storia, Isabella Biffi ottenne un permesso speciale da parte del Ministero della Giustizia che le permette ai detenuti ergastolani di esibirsi in un teatro aperto al grande pubblico. Nel 2010 viene così messo in scena al Teatro Arcimboldi di Milano il musical La Luna sulla Capitale che fa il tutto esaurito con oltre 1800 spettatori!
Il musical, delicata favola scritta dalla stessa Isabeau, viene interpretato dai detenuti con l’ausilio di alcune presenze esterne per le parti femminili. Uno degli aspetti psicologicamente più importanti del laboratorio musicale di Isabella Biffi è senz’altro la presenza di persone che si recano con continuità nel carcere per ‘costruire insieme’ un percorso di valori creando un reciproco arricchimento e, soprattutto, non facendo sentire i carcerati estranei al consorzio umano, anche se ergastolani.
La Luna sulla Capitale, terzo musical prodotto da Isabeau con i carcerati di Milano-Opera, è ispirato ad un insegnamento buddhista secondo cui non esiste non esiste gioia senza sacrificio e che bisogna avere il coraggio di percorrere la difficile strada verso il bene. Gli effetti positivi di questo tipo di esperienza sul percorso riabilitativo dei carcerati, oltre che al suo valore artistico, sono stati constatati proprio nella sfera ritenuta più difficile : quella interiore.
Lo spettacolo, prodotto da Ex.it (Consorzio Cooperative Sociali), fa registrare consensi e giudizi talmente positivi da parte di chi ha avuto l’occasione di vederlo all’interno dell’istituto di pena da indurre le autorità, con il consenso e l’appoggio del direttore del carcere e dei giudici interessati, a proporlo al grande pubblico la sera del 9 maggio 2011 nel Teatro degli Arcimboldi di Milano, unanimemente considerato un tempio del musical.
L’avventura artistica di Isabeau continua e, parallelamente al suo impegno nel sociale, l'artista si afferma come autrice e regista di punta nel panorama di creazione di musical nazionale ed internazionale. Nel 2010 scrive e dirige il nuovo musical Siddhartha interamente realizzato con artisti professionisti e messo in scena a partire dal 2012 nei più grandi teatri d’Italia poi successivamente licenziato e distribuito a partire dal 2014 a Broadway, Los Angeles, Edimburgo, Messico, Germania e Parigi.
Il musical, liberamente ispirato all’omonimo capolavoro letterario di Herman Hesse. racconta la storia di un principe che lascia dietro di sé le ricchezze e il potere del suo regno per intraprendere un viaggio epico alla ricerca del vero significato della vita e dell’amore. « Un musical che tratta il risveglio interiore, argomento oggi più che mai ricercato », spiega Isabella Biffi. « E’ la storia del principe Siddharta che si sveste delle vesti da principe per andare alla ricerca del vero senso della vita ». Un musical che tocca il cuore con la sua musica lussureggiante, i costumi colorati e l’integrazione di video innovativi.
È un susseguirsi di quadri ed emozioni coinvolgenti che intende portare il pubblico alla riscoperta della vera essenza della vita, così come avrebbe fatto Siddharta. Ad interpretarlo, un nutrito cast di attori, cantanti e ballerini, alle prese con l’affascinante mondo della cultura indiana, con un messaggio ricco di spiritualità e con musiche particolari, mix di sonorità indiane e moderne, etniche e pop.
Nel 2015 segue poi il concert-show per la pace nel mondo L’amore vincerà scritto e ideato da Isabella Biffi e Beppe Carletti con la partecipazione di Yuri Cilloni de I Nomadi e Don Antonio Mazzi che precede l’acclamato musical Il Figliol Prodigo desiderato da Papa Francesco e promosso e patrocinato dal Ministero della Giustizia e dall'Organizzazione Giubilare, un adattamento moderno della parabola biblica, che racconta il percorso di redenzione e riconciliazione con un linguaggio accessibile e profondo vantando più di 30 repliche nei teatri Italiani.
Nel 2016, grazie alla richiesta di Papa Francesco, Il Figliol Prodigo diventa il Musical Ufficiale del Giubileo. Lo spettacolo, che vede in scena 21 performer tra cui i tredici pluriergastolani del Carcere di Milano-Opera, racconta una storia emozionante che viaggia fra passato e presente messa in musica da Gino De Stefani, Fabio Perversi dei Matia Bazar e Osvaldo Pizzoli. Lo spettacolo è stato “benedetto” da Papa Francesco.
Il muscial, debutatto il 26 ottobre 2016 all’interno del carcere di Milano-Opera, va poi in tournée nei principali teatri italiani tra cui il Teatro Ariston di Sanremo ed il Teatro della Conciliazione a Roma, con l’obiettivo di dimostrare come, attraverso l’arte ed il teatro, qualunque individuo può migliorare se stesso regalando ad altri serenità e speranza.
« Tutti noi facciamo sbagli nella vita, perché siamo peccatori. E tutti noi chiediamo perdono di questi sbagli e facciamo un cammino di reinserimento…» , questa la risposta del Papa alla lettera con cui i detenuti del carcere di Milano-Opera hanno presentato a Papa Francesco il progetto del musical, appositamente pensato per il Giubileo della Misericordia. Uno spettacolo dall’alto valore sociale, dove si sperimenta la centralità della persona ed i profondi cambiamenti che una vera solidarietà può generare.
Nel 2017, poi, gli 'Angeli della Polizia Penitenziaria' del carcere di Milano-Opera, realizzano un video musicale dedicato ai bambini dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Da questo progetto, nascono i Bluevoice, un gruppo musicale costituito da agenti della Polizia Penitenziaria e diretti da Isabella Biffi destinato a promuovere i valori fondamentali della divisa, sempre in prima linea per dare un contributo prezioso al miglioramento della nostra società, ma questa volta attraverso la musica, l'arte e la cultura. Il brano Pregherò per te ottiene subito più di 6 milioni di visualizzazioni e viene anche cantato dal vivo in Piazza San Pietro a Roma in occasione dell’Udienza Nazionale del Papa di fronte ad oltre 10 mila presenti ed in diretta TV nazionale. A dirigerli, ancora una volta Isabella Biffi.
Lo stesso anno, Isabella Biffi vola in Kazakistan come ospite del Caspian Summit 2017 e si esibisce cantando sul palco in presenza del presidente russo Putin ed oltre cinque capi di Stato internazionali.
Infine, nel 2018 arriva una delle più importanti produzioni che vede Isabella Biffi, nella veste di regista e coautrice di Sanremo Musical. L'artista, che tante volte in passato ha provato ad essere ammessa alla competizione musicale del Festival di Sanremo senza mai esservi riuscita, decide così di creare uno spettacolo inedito, un tributo ai brani che hanno fatto la storia musicale italiana e del Festival.
Sanremo Musical nasce dall’incontro tra Isabella Biffi con Walter Vacchino, proprietario del Teatro Ariston di Sanremo e Matteo Rotondo, produttore esecutivo di numerosi e prestigiosi eventi radiofonici. Coautore dello show è lo scrittore e compositore Salvatore De Pasquale, detto Depsa. Le musiche originali sono di Silvio Melloni, Gino Zandonà, Osvaldo Pizzoli e della stessa Isabella Biffi. Le coreografie, che coprono tutti i generi musicali, vedono la firma del giovane italo-brasiliano Giordano Orchi.
Sanremo Musical ripercorre la storia e le evoluzioni del costume italiano negli ultimi settant'anni attraverso il racconto dei sogni, delle incertezze e delle paure di otto giovani artisti che amano il Festival perché tutto questo è stato la 'colonna sonora' della vita dei loro genitori e dei loro nonni e che forse un giorno li vedrà protagonisti su quello stesso palco dove si sono esibiti i più grandi interpreti della musica italiana ed internazionale.
Da Papaveri e papere di Nilla Pizzi a Non mi avete fatto niente di Ermal Meta e Fabrizio Moro: sessantanove edizioni del Festival della Canzone Italiana riassunte in cinquantasei brani, con ritratti di artisti che hanno segnato la storia della musica nel nostro Paese. Gli otto giovani aspiranti cantanti e attori, quattro uomini e quattro donne, provenienti da varie parti d' Italia, si ritrovano al Teatro Ariston di Sanremo per sostenere un provino che gli darebbe accesso al cast di un musical sul Festival della Canzone Italiana.
Li accomuna il grande amore per il Festival di Sanremo ed il suo passato, di cui sono informatissimi, nonché il forte desiderio di diventare, un giorno, dei veri protagonisti dello spettacolo. I giovani artisti, in un’atmosfera surreale, si ritrovano apparentemente soli in teatro dove diventa naturale confrontarsi per ripercorrere, singolarmente ed insieme, la storia musicale della celebre kermesse. In realtà essi sono controllati, studiati e giudicati, in una sorta di “grande fratello“, da due personaggi, gli stessi che hanno ideato e fortemente voluto il Festival di Sanremo a partire dalla prima edizione.
La prima del musical Sanremo Musical va in scena a Maggio del 2018 al Teatro Nuovo San Babila di Milano per poi arrivare finalmente al Teatro Ariston ma ancor prima al Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo ad aprile del 2019 tornando proprio nel luogo dove il Festival di Sanremo era nato nel lontano 29 gennaio 1951 prima di essere poi trasferito al Teatro Ariston a partire dal 1977. Il Festival di Sanremo nasce dalla lungimiranza dell’allora gestore Pier Bussetti che negli anni difficili del dopoguerra cercava di proporre sempre nuovi eventi, per attrarre nuova clientela e fidelizzare quella già affezionata.
La formula risulta vincente considerando che dopo 73 anni il brand del Festival è uno dei più forti a livello internazionale, sinonimo di un evento conosciuto in tutto il mondo. Sanremo Musical è senza dubbio un progetto musicale di grande qualità divenuto un forte transfert mediatico per veicolare il brand “Sanremo” e “Casinò di Sanremo” nei più bei teatri d’Italia e del mondo.
Il Festival della Canzone italiana appartiene all’immaginario collettivo, suscita grande interesse e partecipazione, riscontrate anche nelle prime rappresentazioni di questo musical che è soprattutto una festa della musica italiana. Da questa bella collaborazione, tra Isabella Biffi, Comune di Sanremo, Casinò e Teatro Ariston è scaturito un format artistico che sa distinguersi, un forte strumento di promozione anche turistica del territorio e della sua storia, un prodotto di successo che valorizza l’eredità culturale-musicale di Sanremo e degli artisti che hanno calcato il suo ambito palcoscenico.
Nel 2022, Isabella Biffi decide di pubblicare una retrospettiva della sua vita e della sua carriera nel suo libro, Libera dentro, il racconto di una cantante che sogna di arrivare a cantare al Festival di Sanremo e ad imporsi nel difficile mondo dello spettacolo. Tra cadute, risalite, tradimenti, gioie e sofferenze, scoprirà alla fine qualcosa di più grande rispetto alla notorietà ed al successo; qualcosa che la renderà unica e soprattutto libera!
Nel 2024, Isabella Biffi ha poi allargato i suoi orizzonti e, dopo una lunga ed acclamata carriera artistica, fa un grosso balzo in avanti acquistando il prestigioso Teatro Pietro D’Abano nella celebre città termale europea di Abano Terme, con l’intento di trasformarlo in un ‘Tempio di Luce’. Il progetto è ambizioso: il teatro diventerà un centro culturale polifunzionale dedicato all’arte, alla cultura, al cinema, alla musica ed allo spettacolo dal vivo. Isabella intende dare vita ad un luogo che non sia solo sede di eventi artistici, ma che diventi un punto di riferimento culturale e spirituale, capace di attrarre visitatori ed artisti da tutto il mondo.
L’ÉPOQUE é dunque andato all’incontro di Isabella Biffi e del Teatro Pietro d’Abano appena ristrutturato e riaperto nel 2024 sotto la direzione artistica di questa sorprendente artista e visionaria pioniera di una vera e proprio ‘rivoluzione umana’ attraverso la musica ed il teatro. Costruito nel 1920, il Teatro è stato già ristrutturato completamente nel 1992 ed oggi è aggiornato alle migliori tecnologie. La sua ristrutturazione più recente ad opera di Isabella Biffi lo ha reso ancor di più una struttura moderna e all’avanguardia pur mantenendo il suo fascino storico.
Il Teatro Pietro D’Abano si erge imponente nel cuore del centro termale di Abano Terme, posizionato nelle vicinanze del prestigioso territorio Aponense. La sua posizione privilegiata lo rende facilmente accessibile e attraente per gli ospiti più esigenti della zona. Piccola curiosità, la facciata del teatro è decorata con numerosi bassorilievi del celebre scultore Arturo Martini, protetti dal Ministero per i Beni Culturali ed iscritti nel Registro delle Opere Tutelate del patrimonio culturale italiano. Questi elementi aggiungono un tocco di prestigio e raffinatezza alla struttura.
Qui Isabella Biffi sta dando vita ad un vero rinascimento artistico e riqualificazione culturale della città Abano Terme grazie ad una programmazione teatrale di livello ed al coinvolgimento attivo della comunità imprenditoriale locale, sopratutto quella degli albergatori. Questo è solo l’inizio di un nuovo capitolo per Isabella Biffi che promette di essere altrettanto prospero e ricco di nuovi emozionanti successi !
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