L'ÉPOQUE ITALIA - Attraverso l’arte, l’essere umano ha tentato nel corso della storia di riacquisire il proprio legame con la natura. È nel tentativo di raffigurare lo splendore della loro terra che gli abitanti della Costiera Amalfitana hanno saputo convogliare le proprie emozioni nelle loro ceramiche, fiore all’occhiello del design italiano nel mondo.
27.05.2023 © L'ÉPOQUE ITALIA
Di Monica Berti
L’arte della ceramica vietrese, oltre che fonte di un enorme patrimonio economico è l’espressione evidente di una forma di artigianato fantasioso, capace di cogliere i colori e le sfaccettature del paesaggio della costiera amalfitana. Si tratta di oggetti di decoro, lavorati interamente a mano e la cui tradizione viene perpetrata da artigiani residenti in piccoli borghi marinari. Questi deliziosi elementi di arredo abbelliscono non solo le suppellettili domestiche, ma anche le strade di paesini affacciati sul mare, dando vita ad un’atmosfera vivace e colorata.
Il procedimento di produzione è lungo e complesso. La prima fase prevede la foggiatura dell’argilla al tornio, in modo da conferire la forma e la struttura all’opera. Segue una fase di cottura in forno con una successiva smaltatura. I piatti e le piastrelle sono poi immersi in uno smalto bianco, e dopo essersi asciugati, vengono decorati a mano. I colori vengono resi più brillanti grazie ad una seconda cottura che ha lo scopo di fissare le opere disegnate. La caratteristica più importante degli oggetti realizzati con le ceramiche di Vietri è che non esiste – e mai esisterà – un oggetto uguale all’altro. Ogni ceramica è unica!
La storia della ceramica è documentata con estrema precisione nel Museo della Ceramica di Vietri Sul Mare. Le ricerche archeologiche hanno, inoltre, datato questa straordinaria arte al V secolo a.C. e più precisamente all’epoca etrusca. È soltanto al XVIII secolo che si data però l’arte della riggiola, cioè di mattonelle decorate, che si differenziano da quelle napoletane per i colori più tenui: i manufatti assumono delle sagome meno slanciate e il turchese diventa uno dei colori predominanti. Negli anni ’20 e ’30 del secolo scorso, la costiera divenne meta prediletta di artisti ebrei tedeschi, che per sfuggire alle discriminazioni razziali diffuse in Germania, videro nei paesaggi dell’Italia meridionale una fonte d’ispirazione artistica; fu qui che, in cambio di ospitalità realizzarono opere d’arte di vario genere che donavano in cambio di ospitalità. Essi provarono ad apprendere quest’antichissima arte, riprendendo i colori tipici dei mosaici bizantini. Attualmente, la produzione della ceramica è più viva che mai e continua a riscuotere l’apprezzamento di turisti e collezionisti da ogni parte del mondo.
Per incentivare la diffusione dei manufatti artigianali, molti ristoranti hanno aderito all’iniziativa Il Piatto del Buon Ricordo: le pietanze vengono servite in piatti decorarti esclusivamente a mano, che al termine della cena i commensali possono portare a casa come ricordo della visita.